Chissà perché la musica dell’organo
non ti è più bastata, forse la perfezione
volevi conquistarla giorno per giorno
con la conoscenza, o era scritto
che saresti scivolato lungo le chine
aspre del dolore. Non è stata mai
facile la scelta, specie per noi
che la sbagliamo spesso, ma tu
volevi un regno da cui ricominciare
e aspettando il giudizio ( lo sai,
non ti sarà risparmiato) spegnesti
nelle tenebre quella luce che era
il nome tuo, serbando bordi sbiaditi
di ali incandescenti e occulto rimpianto.