IL
MAGO TURACCIOLO
C'era
una volta, tanto tempo fa, in un lontano paese, un mago. Era piccolo, talmente piccolo che tutti lo
chiamavano "mago Turacciolo".
Il mago viveva dentro un vecchio tronco cavo in un bosco pieno di grandi alberi
secolari, ricchi di foglie molto verdi, con tanti uccellini sempre cinguettanti
e un ruscello limpidissimo che scorreva tranquillo. Qui si trovava un grazioso
villaggio, abitato da un simpatico popolo di gnomi. Gli gnomi, ovviamente, erano
minuscoli ma il mago Turacciolo era ancora più piccolo di loro e per questo lo
prendevano sempre in giro, facendolo arrabbiare parecchio.
La vita nel villaggio trascorreva serena: alcuni gnomi lavoravano la terra,
altri raccoglievano frutti, altri ancora si occupavano delle faccende
domestiche. Per avere sempre acqua in abbondanza, gli operosi gnomi avevano
costruito sul ruscello una diga che formava un lago artificiale molto grande.
Una notte, all'improvviso,
l’esistenza del villaggio fu minacciata da un evento imprevisto: un temporale,
come mai s'era visto prima, si abbatté violentemente sul bosco.
Il
cielo era illuminato da tremendi fulmini rossastri a cui faceva seguito il cupo
brontolio dei tuoni. La pioggia cadeva fittissima, senza tregua. Il ruscello
si
era notevolmente ingrossato e si riversava nel bacino con forza crescente. Il
livello dell'acqua aumentava a vista d'occhio e le pareti della
diga cominciavano
a scricchiolare sinistramente. Gli gnomi, bagnati fino alle ossa, seguivano con
apprensione la situazione perché, se la diga fosse
crollata il
loro villaggio, che si trovava più in basso, sarebbe stato travolto senza
possibilità di scampo.
Di
colpo, con un rumore simile allo spezzarsi di un ramo secco, una piccola falla
si aprì proprio alla base della diga. Subito l'allarme fu generale. Bisognava
turare immediatamente la falla, prima che si potesse allargare, distruggendo
tutto. C’era poco tempo e i piccoli esseri si affannavano intorno all'apertura
come formiche impazzite, cercando di chiuderla con ogni mezzo ma senza alcun
risultato.
Quando
tutto sembrava perduto, lo gnomo più anziano gridò: <<rivolgiamoci al
mago Turacciolo, soltanto lui può salvarci !>>. Un gruppo di gnomi,
velocemente, si recò dal piccolo mago che stava rannicchiato nel suo tronco
cavo, accucciato sotto una grossa foglia, chiedendogli disperatamente di
aiutarli. Il mago dapprima, indispettito, fece finta di non sentirli, poi, mosso
da pietà si recò con loro alla diga ferita. <<Ora ci penso io>>,
disse con fare solenne, <<con la mia bacchetta magica farò sparire subito
la falla !>>. Purtroppo la bacchetta si era bagnata ed aveva perso i
poteri magici.
Il
panico si stava ormai impadronendo degli gnomi e qualcuno cominciò a fuggire
disperato. Il saggio maghetto però ebbe una splendida idea, << mi
chiamano Turacciolo e come un turacciolo chiuderò la falla !>>. Detto
fatto, infilò la testolina nella fessura e la falla fu chiusa in un istante.
Gli gnomi tirarono un sospiro di sollievo e, rassicurati, riuscirono con calma a
riparare il danno in modo definitivo.
Il
mago Turacciolo fu festeggiato come un re. Per ringraziarlo, gli fu costruita
una vera casa su una collinetta vicino al villaggio e nessuno più lo prese in
giro per la sua statura.
E
tutti vissero felici e contenti.
Giuseppe Risica