NINO INGEGNERE

 

sulle tracce di Modì 

 

 

 

Nino Ingegnere di Barcellona P.G., è un Artista dotato di un talento che lo conduce, con incredibile naturalezza, ad esprimersi compiutamente sia nella pittura che nella scultura. La sua modestia garbata e la timidezza da fanciullo per bene, spesso lo tengono lontano dai grandi appuntamenti che consentono di mettersi “in mostra”, ma questo non sta impedendo alla sua ricca espressività di emergere comunque. Non voglio fare irriverenti paragoni però l’accostamento a Modigliani, un pittore tra i più grandi ed a me molto caro, è stato spontaneo sin da quando -e ora sono molti anni- ho conosciuto Nino. Intanto il suo nome d’arte, Ninì, così simile nell’assonanza al celeberrimo Modì (come amavano chiamarlo i francesi), poi l’aspetto vagamente trasognato, con gli occhi sfuggenti, sempre alla ricerca di un sogno da inseguire per consegnarlo all’immortalità dell’arte. Anche nei suoi quadri, poi, m’è parso di cogliere -di tanto in tanto- evidenti riverberi dell’ineguagliabile Artista che distrusse la sua giovane e tribolata vita per indicare un nuovo modo di concepire la figura umana e le sue angosce. Nella pittura di Ingegnere, il lento fluire del tempo, col suo alternarsi di situazioni sempre diverse e di mutevoli emozioni, costituiscono il terreno di ricerca preferito, dal quale trarre l’humus capace di nutrire i virgulti che -incessanti- si affacciano sui deserti della sua anima. Nelle sue opere, traspare evidente una marcata sicilianità, con frequenti richiami alla fede, alla sensualità, alla serenità ma anche ai misteriosi tormenti tipici della gente mediterranea. Un variegato caleidoscopio cromico, dove prevalgono le tinte solari, accompagna la sua mano sicura che, come a materializzare un mondo onirico ed atavico, accarezza la tela senza mai aggredirla. Maggiore irrequietudine, invece, si nota nelle sue creazioni scultorie che, in prevalenza, trasudano tensione e travaglio interiore, capace -comunque- di stimolare fortemente il muto, intimo dialogo che si instaura tra lo spettatore e l’Artista tramite le sue produzioni. L’etereo ed indefinito cosmo di sentimenti che ci trasciniamo dentro, viene coagulato nelle sculture di Nino Ingegnere, con un lavoro costante, saggio e veemente insieme, pienamente meritevole di ottenere il premio ambito della sublimazione.

Giuseppe Risica