LIDIA MUSCOLINO

in viaggio nei mari dell’anima

 

 

Lidia Muscolino è un'Artista che definisco una speleologa dell'anima. Questo perchè, dopo una fase iniziale di ovvia incertezza tematica (in cui, comunque, si intravedevano chiaramente i segni della strada che avrebbe percorso poi con decisione) ha scelto di impegnarsi nella sua attività pittorica in un intensa attività di ricerca dentro gli scuri meandri dell'esistenza, quelli che tortuosi si aprono oltre l'orizzonte della coscienza. La vita, innegabilmente, presenta luci ed ombre e quest'ultime, spesso, sono così dense che è facile smarrirsi e perdere il senso di ogni cosa. La Muscolino, facendo leva -oltre che sulle solide basi costruite dall'esperienza- su di una sensibilità esasperata fino a cogliere percezioni disperse in un mondo che sconfina nel metafisico, non teme di addentrarsi nel grigiore di queste ombre per offrirci, con le sue immagini surreali e per certi versi inquietanti, non solo qualcosa da osservare ed ammirare ma, nel contempo, uno specchio nel quale ritrovare quella parte di noi che affonda frequentemente nei gorghi vischiosi del subconscio, onde confrontarci con essa e tentare la risposta ad interrogativi nascosti ed angoscianti. Nascono così, filtrate da una sottile attività di osservatrice ed elaborate da un'inarrestabile fermento artistico, opere che coagulano sulla tela sensazioni fugaci, malinconici rimpianti, nostalgiche attese, illusioni di sogni, turbini di ricordi, ansie di attese, squarci rari di sereno. Figure umane, dal volto indistinto, fermate in plastiche posture intrise di molteplici, reconditi significati, si stagliano possenti nell’indistinta luce di non luoghi che sono ogni luogo. Ma nei suoi quadri, anche quando si affaccia la sua delicata fragilità di donna, che può sembrare erroneamente smarrirsi tra i flutti immani di mari in tempesta, mai si scorge alcun segno di resa, anzi emerge imperiosa la ferma volontà di affrontare a viso aperto e col sorriso, anche se talvolta amaro, la realtà con l'interiore proposito di uscirne vincitrice. Non bisogna, peraltro, trascurare la componente poetica che permea ogni suo lavoro. In effetti, spesso, ponendosi davanti ad un suo quadro, si ha l'impressione di leggere una lirica, tanto morbida e scorrevole appare la trama pittorica, dal suo nascere alla sua coinvolgente conclusione. La eccellente tecnica dell'Artista, anche se sicura sin dalle prime opere, grazie pure alla assidua frequentazione di maestri dei quali ha, con intelligenza ed umiltà, carpito diversi segreti, prima mostrava una certa tendenza alla dispersione dei tratti, quasi una tenue incertezza dovuta, forse, ad una timidezza di fondo mai completamente nascosta; la scelta dei colori, pur sempre gradevole, tendeva a confondersi in giochi non sempre completamente armonici. Questa sorta di "sbavature" ora sono interamente scomparse, il tratto è deciso, risoluto, nitido. Innegabilmente dense di fascino appaiono le cromie: la scelta di colori è più limitata, ma essi vengono sfruttati ben oltre i limiti imposti dalle combinazioni chimiche, quasi impastandovi insieme il proprio Io. Prevalgono i colori propri degli abissi marini, le atmosfere lunari; si percepisce il respiro di un crepuscolo ammantato di simboli. Di certo, l'Artista ha i numeri per potere diventare un caposcuola. A conferma di questo sta il successo che la Muscolino ottiene a ritmo continuo in ogni parte dell'Italia e all'estero. Straordinario in proposito il consenso conseguito da parte di importanti critici statunitensi ad una sua esposizione a New York. Concludendo, ritengo di poter dire che la pittura surreale di Lidia Muscolino, con la sua ricchissima intimità psicologica, ha conquistato un posto di assoluto rilievo nel confuso e folto panorama di questa arte così apprezzata e, se consideriamo che si affacciata a questo mondo artistico relativamente da poco, è facile immaginare che la sua strada sarà sempre più ricca di meritati successi.

Giuseppe Risica