TINDARO  STRACUZZI

artista globale

 

 

Tindaro Stracuzzi di Barcellona P.G., è un Artista, particolarmente versato nelle Belle Arti, che ha respirato sin da bambino un’aria pregna di stimoli (la figura del padre, stimato artigiano-intagliatore, è emblematica a tal proposito), grazie alla quale ha portato alla luce i germi di qualità nascoste dentro di se e che, successivamente, ha saputo coltivare ed affinare con costanza e volontà inusuali, tramite l’assiduo studio personale e l’umile frequentazione di esperti, fino ad assumere le dimensioni di tutto riguardo che oggi gli appartengono e che gli consentono giustamente di poter essere, con pieno titolo, chiamato Maestro. Nel suo interessante percorso artistico, Stracuzzi, ha fatto la scelta difficile di non specializzarsi in nessuna delle discipline che gli sono care, la pittura e la scultura, raggiungendo in entrambe una notevole padronanza tecnica. Questa scelta deve intendersi come un riuscito tentativo di non fossilizzare la propria “vis artistica” e di tendere ad un lavoro di perfezionamento ad ampio respiro che gli permetta di abbracciare, in una visione globale, aspetti interiori profondi e contrastanti, bisognosi di forme espressive diverse per raggiungere l’obbiettivo di appellarsi opere d’arte. Nella pittura, Stracuzzi predilige gli scorci paesaggistico-architettonici che gli consentono di rendere sulla tela i concetti emblematico-simbolici caratteristici della sua Sicilia, terra di mistero e profondi sentimenti. Sulla base di un solido realismo, l’Artista talvolta, grazie ad un sapiente uso del colore, innesta i timidi tralci di un garbato surrealismo. Costante è la presenza di atmosfere intrise di malinconia e nostalgia, quella sorta di affascinante indolenza che gli isolani si portano nel cuore. Si tratta, quindi, di una riproduzione del reale che avviene solo dopo l’indispensabile elaborazione introspettiva, attuata con competenza e saggezza, che aggiunge così originalità  e sentimento ad immagini che altrimenti sarebbero forse stilisticamente perfette ma certamente non vive. Nella scultura, a mio parere, Tindaro Stracuzzi riesce con superiore naturalezza  ad estrinsecare le tematiche dominanti della sua sofferta progettualità artistica. I soggetti preferiti sono, in particolare, figure umane colte in espressioni emananti sensazioni di intenso “pathos”, vera forza spirituale oscillante tra l’emotività assoluta e la sofferenza più intima. Lo spettatore al cospetto delle sculture di Stracuzzi, si trova quasi disperso in una terra di confine, trafitto da sguardi penetranti, avviluppato in abbracci senza tempo, confuso in urla di orrore, bagnato da lacrime di dolore , sorretto da mani di religiosa pietà. Vi sono poi soggetti in cui la carica simbolica è dirompente, tanto chiaro ed eclatante appare il messaggio trasmesso. La gamma infinita degli umani sentimenti è esplorata con pazienza e metodologia, sui sentieri tortuosi di una ricerca mistico-filosofica che approda a sponde misteriose, inquietanti ed appaganti nello stesso tempo. Stilisticamente è innegabile il riferimento a forme di realismo neo-classico, plasmato però con una tenacia più forte di ogni ferita che piaga l’animo dell’uomo, e recante in se quell’unicità che è caratteristica peculiare -per sempre e solamente- del vero Artista.

                                                                                                                                                                                       Giuseppe Risica